Lettera aperta ad un mondo che ha bisogno di più Empatia

e di come ho allenato la mia ‘on the road’

Empatia: la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona.

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Dicono che l’essere umano è un ‘animale sociale’. Ma ne siamo proprio sicuri? Certamente siamo molto bravi nel parlare, condividere, incontrarci, giudicare, prendere posizioni, trovare sempre una parte ‘da prendere’, una categoria in cui posizionarci ed avere sempre una gran dose di pregiudizi ed opinioni riguardo più   o meno qualsiasi ambito. In paesi Anglofoni alla domanda ‘Come stai’ la risposta, scontata, è sempre positiva, perchè, apparentemente, non ci si aspetta una risposta diversa dal ‘bene’, nessuno ha intenzione di ascoltare i nostri mugugni, lamentele, sfoghi, tristezze e sfortune. Deve per forza essere un ‘bene’ e noi dobbiamo per forza essere bravi, forti, positivi. Sempre.

Quando iniziai a vivere di avventure e viaggi ritornavo sempre con lunghe storie da condividere, di cui parlare instancabilmente. Rendere il mondo partecipe di ‘quella volta che attraversai…’ o ‘quella volta che arrampicai…’etc etc era diventata una priorità. Poi qualcosa cambiò.

Quando decidi di immergerti completamente nelle situazioni in cui ti trovi, quando finalmente decidi di creare una ‘connessione’, di ascoltare, di prestare attenzione nel comprendere, nel capire, nel trovare motivazioni e soluzioni, le cose iniziano a cambiare.

Quello che vivi non è solo un avventura da mostrare e di cui vantatesene come un trofeo ma è un mezzo che renderà la tua vita un pò migliore e forse anche un pò dolorosa a volte. Quando finalmente ti propendi all’ascolto, alla ricerca di quella connessione, acquisisci anche una nuova responsabilità per quelle storie, quel mondo, quella felicità oppure quel fardello che andrà ad unirsi al tuo. Dall’altro lato però i pregiudizi scompariranno, la conoscenza sostituirà gli stereotipi e l’ascolto sostituirà il parlare.

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 Ho deciso di insegnare a me stessa l’Empatia nel modo più radicale possibile, ascoltando storie, vedendo cose, vivendo in luoghi che di tanto in tanto mi hanno scioccavano. Niente meglio del vivere situazioni a noi nuove, incontrare persone diverse, culture, religioni ed usanze può insegnarti l’Empatia. Non c’è bisogno di viaggiare all’altra parte del mondo e sopratutto non stiamo parlando unicamente di paesi in via di sviluppo, soggetti a crisi umanitarie, conflitti sociali e rivolte civili. L’empatia può e dovrebbe manifestarsi in ogni nostra interazione ovunque nel mondo, verso qualunque essere umano, di qualsiasi background, religione, lingua ed aspetto. E’ la storia degli individui che conta non quello che rappresentano nei nostri preconcetti. 

Quando viaggi o vivi fuori dalla tua ‘comfort zone’, TU diventi la ‘minoranza’. Quando non parli la lingua del luogo, quando non riesci nemmeno a leggere i cartelli per strada, quando il tuo aspetto è diverso, i tuo vestiti, il cibo che mangi e la religione in cui credi non combaciano con quelli della ‘maggioranza’, inizierai a cercare Empatia dagli altri e ti accorgerai di quanta differenza può fare.

Ora parlo meno, forse condivido meno ma ho imparato ad ascoltare profondamente, ad osservare intensamente ad indossare quelle scarpe sia attraverso sentieri impervi e dolorosi sia attraverso quelli più facili ed allegri. Non sono un eroina e non aspiro a diventare un Guru di nessun genere ma ho imparato che c’è sempre una motivazione dietro ogni azione, una storia dietro ogni volto ed a volte, essere un ascoltatore che cerca di capire è il modo migliore per aiutare chi, per qualche motivo, non è fortunato quanto noi ed è il primo passo per rispondere a quella rabbia e frustrazione che proviamo nel vedere, sentire e testimoniare ciò che del mondo non ci piace.  

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L’ empatia ti porta anche a spendere delle ore nella frustrazione, tristezza ed impotenza più totale guardando documentari, inchieste, news, leggendo ed ascoltando storie dal mondo del passato e del presente lottando con quel sentimento di vergogna ad appartenere alla stessa razza umana da cui deriva tanto odio chiusura mentale. Questo è il lato doloroso a cui porta l’empatia. 

Se noi tutti imparassimo ad ascoltare, a domandare, incuriosirci sinceramente, se noi tutti imparassimo a creare legami ed a coltivarli senza terzi fini, se noi tutti provassimo anche solo per poco a metterci nei panni di chi abbiamo di fronte il mondo sarebbe un posto molto più bello, noi saremmo tutti molto più felici e riconoscenti, vi sarebbe molto meno odio, razzismo, violenza ed ingiustizie. 

Educa te stesso a quello che ti circonda ed impara il rispetto nei confronti di OGNI essere vivente, con ogni storia alle spalle, da ogni background, paese, religione e caratteristiche fisiche. Sii umile perché la loro storia ancora non la conosci… facendo ciò imparerai a comunicare con ogni persona da qualsiasi angolo della terra, indipendentemente dalla lingua, creando nuove amicizie che spazieranno dai background, paesi, religioni e culture più svariate. La tua mente si aprirà, le mura dei pregiudizi si abbatteranno e nuove incredibili conoscenze e saperi verranno acquisiti.

Stiamo tutti combattendo le nostre battaglie, convivendo con sofferenze, dubbi, paure, incertezze esattamente come quella persona davanti a te che alla domanda ‘Come và’ ti risponde ‘bene’. Proviamo a fare uno sforzo ed a uscire dalla nostra bolla per un secondo, abbattiamo quei pregiudizi, gli stereotipi che ci annebbiano la mente e gli occhi e ripartiamo da zero. Semplicemente osserva, ascolta, crea un legame e mettiti nei panni di quella persona per un attimo, per il bene tuo e del mondo. Grazie 

Ascoltare prima di giudicare, impara prima di credere, informarti prima di fidarti ed osserva prima di fare
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