Estati (Russe) che non ‘lasciano tracce’
Consigli pratici per vivere outdoor ad impatto zero, ovunque nel mondo
Lo ‘Stare all’aperto’ ricopre un ruolo fondamentale nella cultura delle ‘Estati Russe’. Quando i giorni si allungano, il cielo notturno si schiarisce e le temperature finalmente si alzano sopra i 15 gradi, la popolazione del paese più esteso al mondo, ed in alcune aree anche il più freddo, fanno del loro meglio per trascorrere più tempo possibile all’aperto
Le vacanze estive iniziano ai primi di Giugno o addirittura fine Maggio, i bambini vengono mandati a passare i mesi estivi nella Dacha in campagna con i nonni. I famosi ed efficienti treni Russi a lunga distanza mandano intere famiglie, pensionati, bambini, studenti da una parte all’altra del paese inseguendo un estate sempre troppo corta.
‘La grande fuga’ sembra essere il titolo perfetto per questo film dei primi giorni d’estate Russa. Giugno è finalmente arrivato e, sebbene, non sia meteorologicamente ancora estate (21 Giugno) tutto sembra essersi un po’ rivestito di una veste nuova. I fiori sono sbocciati ovunque, le chiome degli alberi ora piene e voluminose rinfoltiscono ed ombreggiano i parchi e le foreste facendo brillare tutto di verde scintillante. Le persone hanno ripreso a sorridere, a scollarsi di dosso strati di vestiti e cercare qualsiasi buona scusa per passare più tempo possibile all’aria aperta. La metro e i bus si sono svuotati e le strade riempite di bici, skateboard, pattini e qualsiasi altro mezzo che permetta di muoversi velocemente contro quella costante brezza del golfo di Finlandia che ora è piacevole e ‘quasi’ tiepida.
Quando le città Russe si svuotano e i boschi si riempiono (di spazzatura)
La ‘Venezia del Nord’ vanta canali e parchi tra i boulevard alberati e i palazzi settecenteschi. Spostandosi lungo i canali verso il golfo di Finlandia s’incontrano piccole spiaggette appartate, ci sono veri e propri sentieri che si addentrano nei piccoli boschetti metropolitani, tra un gruppo di palazzi residenziali in stile dormitorio e superstrade perennemente trafficate. Se non si ha la possibilità di saltare su un treno o di guidare verso Nord, fuori dalla città verso le foreste di betulle, i laghi cobalto e le pianure verdissime, queste micro spiagge lungo i canali diventano un vero e proprio salva vita nelle lunghe tiepide notti bianche e nei weekend assolati.
Generalmente, i Russi adorano campeggiare e passare giornate e nottate all’aperto, ma non necessariamente camminare, sudare o intraprendere qualsiasi altra attività richieda uno sforzo fisico. Semplicemente godersi i caldi raggi del sole e fare il pieno di melatonina. Lo stile Russo è un pò l’opposto del nostro “Minimalismo” in termini di attrezzatura, provviste ed equipaggiamento. Le auto e gli zaini si riempiono di cibo, sedie, tavoli, bbq, involucri, contenitori usa e getta, piatti, etc etc.
Solitamente gran parte di questa montagna di cose viene abbandonata in cumuli che giacciono orribilmente nel folto dei boschi.
Questo purtroppo non riguarda unicamente la Russia ed i Russi ma è un fenomeno che si manifesta ovunque, che continuo ad incontrare, che mi innervosisce, scoraggia, che mi spinge a parlarne incessantemente, ad ‘educare’ persone e ad ‘aprire occhi’.
Ci sono centinaia di piccoli gesti quotidiani che ognuno di noi può compiere per evitare questa terribile, inutile ed altamente nociva ‘produzione’ di rifiuti specialmente in aree in cui non vi sono le infrastrutture per smaltire in modo sostenibile ed eco- compatibile.
‘Senza lasciare Tracce’
‘Leave no trace’, letteralmente ‘non lasciare tracce’, è un movimento che promuove piccole azioni per minimizzare il nostro impatto sull’ambiente specialmente durante attività all’aria aperta che si tratti di campeggiare, arrampicare o semplicemente passeggiare in parchi cittadini. ‘Leave no trace’ dovrebbe essere applicato alla vita di tutti i giorni, dal campeggio agli uffici, dalle vie cittadine ai luoghi di attrazione turistica. Mi piace pensare e ripetere continuamente che Come esseri umani non siamo altro che degli Ospiti su questo pianeta e come ospiti abbiamo delle responsabilità. Non ci permetteremo mai di andare a casa dei nostri amici e lasciare spazzatura a terra o cambiare l’arredamento o addirittura importunare gli animali domestici. Nello stesso modo non abbiamo nessuno diritto di lasciare le nostre tracce in nessun ambiente che ci circonda. Anzi, trovo che abbiamo recato danno a sufficienza alla società, all’ambiente, alla cultura e alle tradizioni. Certamente abbiamo anche raggiunto risultati ed obbiettivi incredibili ma senza ombra di dubbio il pianeta ne ha pagato le conseguenze e potrebbe essere il momento di fermarsi e rendersene conto.
Nessuno ha bisogno di sapere che siamo stati in quel luogo, non siamo animali, non abbiamo la necessita di marcare il territorio lasciando rifiuti e residui del nostro passaggio.
I giorni si allungano, le temperature si alzano, le città si svuotano e i boschi, le montagne, le campagne, i parchi si riempiono di ‘tracce’ umane, ovunque in quelle aree del mondo che vedono l’arrivo di una ‘bella’ stagione dopo mesi di freddo e vita di reclusione casalinga.
If you want to find out more about this: What is Leave No Trace
Consigli pratici per ‘non lasciare tracce’ (versione Outdoor)
Ecco qui qualche piccolo consiglio da seguire ogni volta che chiudiamo la porta di casa per avventurarci in quella natura che tanto amiamo:
Cerca di ridurre al minimo ‘l’usa e getta’. Utilizza oggetti riutilizzabili, oggetti che hai acquistato a cui sei legato, oggetti di un certo valore (economico o affettivo), oggetti che non ti permetteresti di buttare via. Cerca di uscire dalla mentalità dell’ ‘Usa e getta’, è un buon esercizio che comprende oggetti materiali ma anche persone e relazioni! Riduci il numero di oggetti che possiedi e riutilizzali il più possibile, quindi anziché ‘recycle’ cerca di ‘upcycle’, ovvero trasforma per un nuovo utilizzo. La Plastica è uno dei materiai più forti e duraturi che si possano trovare, è fatto per durare non per essere usato solo per pochi minuti.
Fai una lista. Cerca di spendere qualche minuto pensando a cosa ti serve, quanto essenziale e utile sia quell’oggetto specialmente quando si tratta di riempire zaini da portare sulle spalle per ore. Scegli oggetti ed attrezzatura che può avere diversi usi e scopi in questo modo che viaggerai più leggero, spenderai meno soldi negli acquisti ed eviterai l’accumulo di cose che vengono utilizzate molto raramente. ‘The lighter the better’, riempi meno lo zaino, scegli l’essenziale e camminerai più a lungo, avrai più energie per nuotare in quel lago alla fine della giornata, per stare sveglio la notte a chiacchierare attorno al fuoco o giungere alla cima di quella montagna.
Cibo. Anche se stai pensando che quel piccolo scoiattolo amerebbe i tuoi scarti di cibo, no. Non è proprio cosi che funziona. Gli animali non hanno bisogno del tuo cibo avanzato, sono selvatici e sono in grado di arrangiarsi. Riporta a casa il cibo che avanzi e gli scarti. Le bucce di banana per esempio ci impegno tre settimane a decomporsi nella natura ma, sinceramente è orribile vedere un sentiero di montagna punteggiato di bucce gettate a caso.
Acqua. Da circa 4000 anni sappiamo che l’acqua bollita è disinfettata sufficientemente per essere bevuta. Mi sembra sia stato testato abbastanza da potersi fidare. Ricordati questo preziosissimo consiglio e ti accorgerai improvvisamente di quante ‘opportunità di acqua bollente’ incontrerai sul tuo cammino, specialmente viaggiando. Bollitori, distributori d’acqua automatici, bar e caffè a cui chiedere di riempire la tua bottiglia si trovano ovunque nel mondo. E’ da anni che non compro una bottiglia di plastica, non sono mai morta disidratata e spendo la maggior parte dei miei giorni ‘on the road’. Se io c’è l’ho fatta è possibile per tutti.
WC. Probabilmente uno degli argomenti più discussi quando si campeggia e viaggia. Dipende da dove si trovi potrebbero esserci anche delle norme ben specifiche da seguire (in parchi nazionali e riserve naturali protette). In ogni caso non si dovrebbe lasciare tracce. Come fare?? Se devi andare in bagno e ti trovi nella natura considera almeno 70 metri da ogni body of water e campsite. Per la pipi scegli un terreno che assorba facilmente e non lasciare nessun tipo di carta igienica o salviette o traccia. Per quanto riguarda le feci invece dovrebbe ‘scomparire’ sotto terra. Anche in questo caso scegli un terreno in cui si possa facilmente scavare un buco fondo una 15 di centimetri, possibilmente un terreno abbastanza secco senza troppa vegetazione. Centra il buco e ricopri il tutto di terra, in questo caso la carta igienica, (ma solo quella!!) può essere seppellita, ma non salviette umide o assorbenti o nient’altro del genere in quanto non sono biodegradabili e contengono sostanze e materiali altamente nocivi per l’ambiente. La carta igienica impiega fino a tre anni per degradarsi senza aggiungere che è a dir poco orribile e disgustoso trovare cumuli di fazzoletti e carta ai lati dei sentieri. La carta igienica non è una pianta endemica, non cresce nelle Dolomiti, nemmeno in Himalaya o in nessun’altra luogo del mondo, se la semini non cresce, per cui evita di lasciarla al suolo. In certe zone protette o nel caso in cui non sia possibile scavare un buco, treni rocciosi, ghiacciai etc, l’idea migliore e portarsi dietro un paio di sacchetti biodegradabili, quelli utilizzati per i cani, raccogliere i propri rifiuti e gettarli poi in wc appena possibile. Mi rendo conto che molte persone potrebbero inorridire all’idea ma trovo molto più disgustoso vedere cacche altrui disseminate in giro, che l’idea di raccogliere i miei rifiuti, anche perché lo facciamo continuamente e normalmente per i nostri cani.
‘Outdoorsy girls’ toilet tips: Il sistema che utilizzo per ridurre l’utilizzo di carta igienica è una bustina ermeticamente chiusa che continue un fazzoletto di cotone che utilizzo nei pee- stop. Il fazzoletto e la bustina vengono lavati appena possibile e riutilizzati! Per quanto riguarda ‘il ciclo e l’outdoor’ ci sono una serie di consigli super utili da seguire in questo link: backpacking with your period
Coppette e assorbenti interni sono decisamente molto più salva spazio, comodi e discreti;
Considera che ogni rifiuto dovrà essere riportato indietro quindi ricordati ti avere delle buste da poter utilizzare, delle bustine usate di te o fondi di caffè aiutano contro i cattivi odori;
Disinfettante per le mani e salviette umide sono essenziali nel caso di mancanza d’acqua.
No excuses
Ci sono infiniti modi con i quali possiamo aiutare l’ambiente attraverso piccole semplici azioni quotidiane che andranno a semplificarci la vita, facendoci anche risparmiare soldi, tempo ed energie. Il margine di miglioramento è altissimo e giorno dopo giorno possiamo incrementare il nostro impatto positivo sull’ambiente che ci circonda e sul nostro stile di vita.
Sono convinta che molti di noi sono al corrente dei consigli citati sopra e che già li applicano ma sono anche convinta che coinvolgere il prossimo, consapevolizzare e passare informazioni sia importante tanto quanto le azioni vere e proprie. Per alcuni di noi, soprattutto per chi vive in certi paesi, le azioni sopra citate fanno parte della vita di tutti i giorni da decenni ma per molti altri invece anche spiegare perché riutilizzare una bottiglia d’acqua potrebbe avere un impatto enorme.
Non ci sono scuse. Chiunque può contribuire al rispetto e alla salvaguardia di un pianeta che sta dando chiari segni di cedimento. Qualsiasi sia lo stato sociale, il reddito, le scelte politiche e religiose, l’attività lavorativa o gli impegni giornalieri. Se queste piccole azioni diventeranno parte della routine quotidiana, si trasformeranno in abitudini, facili da seguire.
Passa parola, parla, discuti, diventa noioso/a se necessario! Non sentirti a disagio nel ripetere continuamente che non vuoi la borsa di plastica quando compri i pomodori, non aver paura di dare la tua tazza riutilizzabile al bar quando prendi il caffé da asporto. Non riesci a trovare la tua verdura preferita se non incartata in tre strati di plastica? cambia verdura, modifica la ricetta, viviamo in un mondo pieno di possibilità. Informati, leggi, chiedi ed ascolta e passa le informazioni, parlane, fa in modo che altri vedano e ripetano le tue azioni.
Ogni minuto 1 milione di bottiglie di plastica viene venduto (20.000 al secondo) e 2 milioni di borse di plastica vengono utilizzate. Di media una persona utilizza una borsa al giorno per circa 12 minuti.
Buona estate ‘senza tracce’ a tutti! 💙☀️🏕